“Nel calcio moderno le bandiere non esistono più“. Quante volte abbiamo sentito questa frase? Troppi soldi? Poco attaccamento? Non è dato sapersi, se non in alcuni bar di lunedì. I numeri dicono che la bandiera è ormai una rarità, dalla Seconda categoria alla Serie A.
A Imperia da anni ne sventola una con l’8 sulla schiena e la voglia di arrivare per primo su ogni pallone. Grinta e cuore in mezzo al campo, con il sole, con la pioggia, nelle vittorie e nelle sconfitte, il neroazzurro come una seconda pelle. 273 volte ha vestito questi colori con orgoglio e amore verso una maglia e la città che rappresenta. Ha raggiunto e poi superato tutti i miti neroazzurri che da bambino ha visto scendere in campo all’ormai ‘suo’ Nino Ciccione.
Da anni, ma oggi più che mai Giuseppe Giglio è la nostra bandiera. Al Franco Ossola di Varese é diventato recordman di presenze insieme a Roberto Iannolo, ora è pronto a superarlo nella gara interna contro il Derthona con la fascia al braccio, la voglia di non mollare mai e la consapevolezza di essere entrato di diritto nella storia della squadra.
Prima della gara Giglio sarà premiato con un ricordo celebrativo, dagli spalti applaudiremo e scandiremo tutti il suo nome forte in un generale: “Complimenti capitano, complimenti Beppe“.